I Musei

Natura e Cultura sono le due anime del territorio dell’Unione dell’Alto Reno. Comprendere le caratteristiche di questa parte di Appennino è una chiave di accesso importante per capire capire come le sue genti han dato forma alla propria esistenza e alle proprie manifestazioni culturali. Diversi percorsi museali tematici vi guideranno alla scoperta di un mondo ancora ricco di suggestioni, in una vera e propria ottica di “museo diffuso” sul territorio.

Nel Comune di Camugnano

Museo del Bosco
via Porancé 8 loc. Poranceto, Baigno di Camugnano
Il Museo del Bosco è stato allestito recuperando lo spazio di vecchi edifici rurali, attorniati da un castagneto secolare. La stalla, il fienile, l’essiccatoio per le castagne sono così diventati spazi museali. Grazie a questo percorso tematico, il visitatore può approfondire i caratteri botanici, vegetazionali e selvicolturali di quattro importanti ecosistemi boschivi presenti nella zona: i querceti misti, il castagneto, la faggeta, i rimboschimenti a conifere. Una ricostruzione in scala (diorama), posizionata sul ballatoio, permette invece di concentrarsi sul rapporto bosco-animali, per poi passare al piano sottostante, dedicato al rapporto uomo-bosco nel suo sviluppo storico: i due focus sono sulla gestione del bosco per la produzione di legname e carbone vegetale e sulla civiltà della castagna. Due modelli spiegano il funzionamento di una carbonaia e dell’essiccatoio per le castagne.

Centro Visita Sala della Terra
Via Aldo Moro 31, Castiglione dei Pepoli
A Castiglione dei Pepoli si trova lo spazio espositivo Sala della Terra, inserito nel sistema dei Centri Visita del Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone. Grazie alla collezione messa a disposizione da un appassionato ricercatore locale, Ultimo Bazzani, al Comune di Castiglione dei Pepoli, il Centro Visita ripercorre la storia delle lontane ere geologiche e ci riporta alle origini dell’Appennino bolognese. A detta degli studiosi dell’Università di Bologna che hanno studiato i fossili esposti nella “Sala della Terra”, questi materiali dimostrerebbero che le formazioni rocciose dell’Appennino settentrionale possono presentare una varietà di resti fossili ben superiore a quanto si credeva.

Centro Visita Laboratorio delle Acque
via Tramonti 22 loc. Suviana, Castel di Casio
Il Centro Visita Laboratorio delle acque si trova a Suviana,nel centro della frazione prospiciente al lago artificiale. Questo percorso tematico ha come filo conduttore l’acqua, considerata come ambiente di vita e osservata nelle sue principali implicazioni biologiche ed ecologiche. Diversi ambienti acquatici (il torrente, il lago) sono presentati nella loro varietà, con i loro organismi viventi che fungono da importanti indicatori biologici della qualità delle acque stesse. Un’importante sezione è dedicata all’impiego della forza motrice dell’acqua nella produzione di energia, dapprima meccanica, per azionare i mulini, poi elettrica, grazie alla costruzione dei bacini artificiali.

 

Nel Comune di Lizzano in Belvedere

Il Centro Visita di Pianaccio
Via Roma 1, Loc. Pianaccio, Lizzano in Belvedere
Allestito in un grande e pregevole edificio della fine degli anni ’20, è il più grande dei Centri Visita del Parco, articolato su quattro piani. Il Centro Visita è per metà dedicato all’ecosistema bosco, di cui illustra aspetti naturali, ma anche culturali, cioè in riferimento alle attività tradizionali delle popolazioni locali. L’altra metà dell’allestimento e invece dedicato al famoso giornalista Enzo Biagi, nativo di Pianaccio. Dal punto di vista naturalistico, il Centro Visita permette di approfondire i vari aspetti del bosco tramite realistiche riproduzioni di alcuni elementi quali il torrente, il sottobosco, la lettiera, i funghi. Nella saletta “Voci e suoni del bosco” è ricreata l’atmosfera dell’ambiente naturale grazie a giochi di luce che si susseguono dall’alba al tramonto, scanditi da diversi suoni: voci di animali. La sezione “Bosco e mondo popolare” presenta riproduzioni di strutture e attrezzi originali relativi al lavoro di carbonai e boscaioli. Enzo Biagi, giornalista, scrittore, antifascista, è una delle figure più autorevoli della vita democratica della seconda metà del ‘900. L’esposizione permette di conoscere e ammirare le opere, le immagini ed i filmati del grande giornalista nativo di Pianaccio. (Info: uffici IAT 0534 51052 – 0534 53159)

Il Centro Visita di Pian d’Ivo
Loc. P. Ivo, Lizzano in Belvedere
Il Centro Visita di Pian d’Ivo si trova presso Madonna dell’Acero. L’allestimento occupa due piani e ha come tema conduttore l’acqua, illustrandone con efficacia la sua azione sulle rocce e il suo uso come fonte di energia. Particolarmente sviluppati sono gli aspetti geologici, trattati con l’ausilio di un plastico che permette di cogliere in sintesi le caratteristiche del territorio. A completamento dell’esposizione, alcune vetrine presentano bellissimi campioni di minerali e rocce. Nelle immediate vicinanze un percorso costituito da una rampa d’accesso e da una passerella in legno permette a tutti di vivere il bosco montano. (Info: uffici IAT 0534 51052 – 0534 53159)

Il Museo Etnografico “Giovanni Carpani”
Loc. Poggiolforato, Lizzano in Belvedere
Il Museo Etnografico di Lizzano in Belvedere presenta una importante raccolta di oggetti della cultura e della storia locale. Un primo aspetto di interesse è costituito dalla modalità partecipativa che caratterizza la nascita del museo: le collezioni sono in gran parte frutto di donazioni spontanee degli artigiani e degli abitanti di Lizzano in Belvedere, raccolte con sensibilità dal maestro Giovanni Carpani, appassionato conoscitore della cultura e della storia locale. Quest’opera di documentazione della cultura montanara ha concentrato in un piccolo museo un patrimonio prezioso, compreso tra il XVIII secolo e oggi. Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni tematiche che illustrano la vita e il lavoro dell’uomo in questa zona: pastorizia, ciclo della lavorazione della castagna, artigianato, tessitura e religiosità. Nell’edificio adiacente, detto “Le Catinelle”, è possibile ammirare la ricostruzione di una tipica abitazione di montagna, con arredi originali databili tra il XIX sec. ed il periodo tra le due guerre. (Info: uffici IAT 0534 51052 – 0534 53159)

 

Nel Comune di Porretta Terme

Museo dei LabOrantes di Castelluccio
Via Manservisi, 5 Castelluccio di Porretta Terme
LabOrantes, cioé coloro che lavorano e che pregano. Esposizione permanente di arredi e arte sacra, segni della devozione popolare e strumenti del lavoro montanaro. Il Museo etnografico LabOrantes offre ai propri ospiti un percorso espositivo centrato essenzialmente su due tematiche, tese a documentare per oggetti e elementi simbolici la vita della comunità locale: da un lato abbiamo la dimensione spirituale, rappresentata da una collezione di arredi e arte sacra con numerose testimonianze di devozione popolare come le tavolette votive; dall’altro, la cultura materiale, con una ricostruzione degli ambienti di vita domestica e del lavoro montanaro. Questa seconda parte è approfondita da una collezione di oggetti appartenuti a donne e uomini che dell’uso di quegli strumenti facevano la propria ragione di sopravvivenza. Numerose sono le testimonianze di devozione popolare ivi conservate. Una sala è interamente dedicata alle tavolette votive – dipinte o manufatte attraverso le più svariate tecniche artigianali e artistiche – provenienti dal Santuario della Beata Vergine de Faggio e dal Santuario della Madonna del Ponte di Porretta Terme. (Info: ufficio IAT 0534 521103)

Museo Etnografico di Castelluccio
Via Manservisi, 5 Castelluccio di Porretta Terme
Si tratta, più che di un museo, di un’ampia raccolta di strumenti di lavoro e testimonianze delle tradizioni dell’Appennino Bolognese, allestita presso i locali della Pro Loco “Il Faggio” di Castelluccio. Questa struttura rientrerà presto nella rete dei Centri Visita, nell’ottica di creazione di un “Museo Aperto della Montagna Bolognese”. All’interno si trova anche una raccolta di riviste e volumi dedicati alle tradizioni ed alla storia locali. (Info: ufficio IAT 0534 521103)

B.A.M. – Biblioteca, Archivio Storico e Museo dell’Alto Reno
Via Borgolungo, 10 Porretta Terme
Il B.A.M. rappresenta la cabina di regia ed il punto di raccordo del Sistema Museale dell’Alto Reno. All’interno delle sale del B.A.M., ricavate dall’antico palazzo delle Carceri Mandamentali, possono essere consultati gli importanti volumi della biblioteca di storia locale dell’Associazione Nuèter – Gruppi Studi Alta Valle del Reno, così come è possibile visitare la ricca emeroteca di riviste italiane e straniere, sono presenti 5.000 volumi e 12 abbonamenti di riviste di storia locale. Il B.A.M., grazie alla collaborazione avviata con la Fondazione Veronica Martini, mette a disposizione dei propri utenti una ricca biblioteca, emeroteca e videoteca dedicata al cinema italiano ed internazionale, al Festival Porretta Cinema e alla storia della rinomata e storica Mostra del Cinema Libero e Ritrovato (circa 1.500 volumi).  I percorsi documentari e tematici continuano con la possibilità di visionare il materiale dell’importante Archivio Storico delle Terme di Porretta legato al termalismo, dell’Archivio Storico del Comune di Porretta Terme e degli importanti archivi della Tribunale e della Pro Montibus et Silvis. Una sala del B.A.M. è interamente dedicata alla manifestazione Porretta Soul Festival, rassegna di musica soul e rhythm and blues nata nel lontano 1988 che ha visto esibirsi tutti i più grandi interpreti internazionali della musica dell’anima. (Info: ufficio IAT 0534 521103)

Museo delle Moto e dei Ciclomotori DEMM
Via Mazzini 230/A Porretta Terme
Il Museo delle moto e dei ciclomotori DEMM è stato realizzato grazie alla passione e all’impegno di Giuliano e Mosè Mazzini. Giuliano Mazzini ha dedicato un’intera vita alla DEMM: entrato in azienda come disegnatore meccanico divenne Direttore di produzione, consigliere delegato e vicepresidente. La casa DEMM ha prodotto oltre 800.000 ciclomotori, 7.000 motoleggere, 1.500 motocarri e ciclocarri. Cimentarsi nel raggiungimento di record mondiali fu per la DEMM un obiettivo prestigioso.
Ben tre tentativi portarono la DEMM a conquistare i record. Due nel 1956 e l’ultimo nel 1958. All’interno del museo si può vedere il Siluro (ciclomotore carenato con motore 50cc 2 tempi). Unico esemplare che nel 1956 conquistò 24 record mondiali. La partecipazione alle competizioni nazionali sono terminate per la DEMM nel 1958. Nel museo sono esposte le moto che per oltre un ventennio, a partire dal ’54, hanno partecipato ai campionati italiani. (Info: ufficio IAT 0534 521103)

 

 

 

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